Palermo 31 maggio, Primo appuntamento del book club di letture cristiane con il volume di Giacomo Cusmano “Servire i Poveri è servire Gesù”.
Primo appuntamento del book club di letture cristiane
con il volume di Giacomo Cusmano, “Servire i poveri è servire Gesù”, mercoledì
31 maggio, alle ore 16,00, presso la chiesa del convento di San Marco (più noto
come il Boccone del Povero), in piazzetta San Marco 8, a Palermo.
Interverranno: Suor Marie Jeanne Mulamba Meta,
superiora del convento; e il giornalista Davide Romano, fondatore della
comunità La Compagnia del Vangelo.
“Ciò che ci unisce come cristiani – commentano Davide
Romano e suor Marie Jeanne Mulamba Meta – è la passione per l’Evangelo e
l’amore per i Poveri, proprio come Giacomo Cusmano del quale ci piace
riproporre un’antologia di suoi scritti come prima lettura da condividere del
nostro nuovo book club”.
Il ricavato della vendita del libro sarà interamente
destinato alle iniziative caritative del Boccone del Povero. Chi volesse
maggiori informazioni può scrivere all’indirizzo di posta elettronica bocconedelpoveropa@gmail.com o
telefonare al numero 091 5610263”.
-------
Il libro: Giacomo Cusmano, “Servire
i Poveri è servire Gesù”, a cura di Gerlando Lentini, Edizioni San Paolo
“Amate Gesù: servitelo con amore nei suoi Poverelli,
così sarete sicuri di aver trattato con Lui, di averlo toccato e servito… più
che se si fosse presentato a voi in visione”.
“L’entrata di nuovi Poveri nelle nostre case è sempre
una nuova benedizione: correte sempre a riceverli con gran festa, come fosse
una nuova visita del caro Gesù”.
Queste parole del palermitano Giacomo Cusmano (1834-1888), dirette ai suoi figli e figlie spirituali, richiamano indubbiamente quelle altre famose di Vincenzo de’ Paoli, vero gigante della carità vissuto nel Seicento: “Dio ama i poveri e, per conseguenza, quelli che amano i poveri. Il servizio dei poveri deve essere preferito a tutto. Non ci devono essere ritardi. Se nell’ora dell’orazione avete da portare una medicina o un soccorso a un povero, andatevi tranquillamente. Non è lasciare Dio, quando si lascia Dio per Iddio, ossia un’opera di Dio per farne un’altra… sappiate che questo è servire Dio”.
Commenti
Posta un commento