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Visualizzazione dei post da maggio 4, 2023

«Date loro voi da mangiare». Orari delle mensa del Boccone del Povero di Palermo

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  Moltiplicazione dei pani per cinquemila uomini =(Mt 14:13-21; Mr 6:30-44; Gv 6:1-14) Mt 15:32-38 Gli apostoli ritornarono e raccontarono a Gesù tutte le cose che avevano fatte; ed egli li prese con sé e si ritirò in disparte verso una città chiamata Betsàida. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono; ed egli li accolse e parlava loro del regno di Dio, e guariva quelli che avevano bisogno di guarigione. Or il giorno cominciava a declinare; e i dodici, avvicinatisi, gli dissero: «Lascia andare la folla, perché se ne vada per i villaggi e per le campagne vicine per trovarvi cena e alloggio, perché qui siamo in un luogo deserto». Ma egli rispose: «Date loro voi da mangiare». Ed essi obiettarono: «Noi non abbiamo altro che cinque pani e due pesci; a meno che non andiamo noi a comprare dei viveri per tutta questa gente». Perché c'erano cinquemila uomini. Ed egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di una cinquantina». E così li fecero accomodare tutti. Poi Gesù prese i c

Oratorio di San Marco

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  Un piccolo monumento nel cuore del quartiere Capo, poco conosciuto dai palermitani ma con un passato degno di nota. Seminascosto nella omonima piazzetta San Marco, dell’antico  Quartiere Seralcadio  (l’attuale mandamento Monte di Pietà),  l’Oratorio di San Marco  è un piccolo monumento degno di nota, ma poco conosciuto dai palermitani. La storia dell’edificio religioso e della confraternita che ne fu l’artefice è strettamente legata all’omonima chiesa che si trova al suo fianco, le cui origini sono molto lontane. Infatti, un documento del 1144, conservato nell’archivio della Cattedrale, ci informa che il re normanno Ruggero II concedette ai cittadini veneziani “ veneti cives “, Leonzio Marino, Marco Canali, Marco Gabussida, Roberto Venerio, Rodolfo Bembo e Bartolomeo Caterino, la licenza di riedificare “un’antica e diruta chiesa greca”, posta nel quartiere Seralcadi di Palermo con la facoltà di poterla intitolare al Santo patrono della loro città d’origine: l’Evangelista San Marco.